(La Bèl Netlabel 2016) Registrato e composto durante un anno di spostamenti fisici fra Sardegna, Perù e Turchia, “Glaciers” del chitarrista Elia Casu, assembla con sbarazzina leggerezza battiti spesso birichini e corde in performance experimental non stressate. Ad una prima parte giocosa, quasi da adrenalina da preparazione e finalmente partenza, segue il silenzio contemplativo di […]
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(Sub Rosa 2016) Quarto album per la band di Liegi formata da Phil Maggi (voce, elettronica, samples, tromba e percussioni), Xavier Dubois (chitarra), Ivan Del Castillo (basso) e Julien Bockiau (batteria).Sette brani di evoluta devastazione noise rock a randello nodoso/chiodato.Dall’epico impatto dell’opener The Blood Sequence, fra Unsane e Distorted Pony (“Punishment Room”) con il meccanismo […]
(Ideologic Organ 2016) Una serie di registrazioni di campo realizzate fra aprile e agosto del 1976 in Nuova Guinea da Ragnar Johnson e Jessica Mayer nei villaggi di Awar, Borai, Bo’da, Kaean, Kuluguma, Sissimungum, Damaindeh-Bau. Pubblicate come due singoli album dalla defunta Quartz di David Toop nel biennio 1977/1979 e riedite da Rounder nel 1999 […]
(Mego 2016) Una cinquantina di minuti cosmico/isolazionisti impalpabili e irritanti. Giochi di ombre e spippolamenti simil-citofonici persi nel buio, qualche frequenza sottile che ogni tanto armonizza. Il bric a brac tipico, scultoreo e serioso. Post elettronico si, post agonico di certo. Il russo Ivan Pavlov da quasi vent’anni batte il ferro in un ampio scatafascio […]
(Staubgold 2016) Storie di urgenze globali, modulate nel tempo e nella forma senza perdersi mai. Un respiro che inanella strofe in libertà. Quello di Vivien Goldman è un percorso fitto di incontri/passioni/mutazioni, che intercetta ritmi caraibici, punk e post punk, afro-beat, dub, hip-hop e sperimentazione. Sempre in movimento, cantando, presentando programmi radiofonici, scrivendo libri. Testando […]
(Room40 2016) C’è il canto della terra non calpestata e dell’acqua che scorre in solitudine, sempre e per sempre. La voce di pietre che rotolano una sull’altra sollevando sbuffi di polvere in assenza di sguardi, il crepitar del fuoco che il fulmine accende e il soffio del vento che l’alimenta. In lontananza ben visibile, la […]
(Old Bicycle Records 2016) L’ortica pizzica la pelle se ti ci rotoli, ma stendi il plaid e dormi, vedrai che nulla capiterà. Perché piccolo e fradicio è il mondo e inciampi se gli occhi son bassi, ma alza la testa verso l’alto e vedrai che quasi certo cambierà. Per il resto, vatti a spizzicar la […]
(Setola Di Maiale 2016) Espressione pressante e spigolosa, che ti attrae e poi aggredisce. Crepe digitali, secche carambole dub, poi, urti e sballonzoli in multiplo (il principiar della Decomposition 1). A passo pesto, il gigante Ra e lividezze God, sfiati in circolo forzato ad accordarsi su coordinate muezziniche. Il Brötz ci si azzuffa in un […]
(Pfmentum 2016) Nell’Aprile del 2013, un quartetto di improvvisatori/compositori statunitensi, ha congegnato un tour virtuale utilizzando le possibilità messe a disposizione da internet 2.0. Il tutto si traduce in un quartetto base in quel di San Diego (Dresser, contrabbasso, Mitchell, flauto, Meldford, piano, Dessen, trombone) che interagisce dal vivo con altri musicisti lontani migliaia di […]
(Rock Is Hell Records 2016) Il secondo album della slovena (di nascita, ma vive a Vienna) Maja Osojnik, è opera non accomodante che riesce a sfuggir alle secche di un settore (elettroacustica-noise) spesso avvitato su se stesso. Un doppio lp spigoloso e sensuale, che bilancia slanci soul post apocalisse, ingranaggi in movimento, silenzi, field recordings, […]