Archivio Tag: Marco Carcasi

Vivien Goldman ‘Resolutionary (Songs 1979-1982)’

(Staubgold 2016) Storie di urgenze globali, modulate nel tempo e nella forma senza perdersi mai. Un respiro che inanella strofe in libertà. Quello di Vivien Goldman è un percorso fitto di incontri/passioni/mutazioni, che intercetta ritmi caraibici, punk e post punk, afro-beat, dub, hip-hop e sperimentazione. Sempre in movimento, cantando, presentando programmi radiofonici, scrivendo libri. Testando […]

Chris Abrahams ‘Fluid To The Influence’

(Room40 2016) C’è il canto della terra non calpestata e dell’acqua che scorre in solitudine, sempre e per sempre. La voce di pietre che rotolano una sull’altra sollevando sbuffi di polvere in assenza di sguardi, il crepitar del fuoco che il fulmine accende e il soffio del vento che l’alimenta. In lontananza ben visibile, la […]

D’ora Stella ‘D’ora Stella’

(Old Bicycle Records 2016) L’ortica pizzica la pelle se ti ci rotoli, ma stendi il plaid e dormi, vedrai che nulla capiterà. Perché piccolo e fradicio è il mondo e inciampi se gli occhi son bassi, ma alza la testa verso l’alto e vedrai che quasi certo cambierà. Per il resto, vatti a spizzicar la […]

Laboratorio Musicale Suono C + Peter Brötzmann ‘DEcomposition’

(Setola Di Maiale 2016) Espressione pressante e spigolosa, che ti attrae e poi aggredisce. Crepe digitali, secche carambole dub, poi, urti e sballonzoli in multiplo (il principiar della Decomposition 1). A passo pesto, il gigante Ra e lividezze God, sfiati in circolo forzato ad accordarsi su coordinate muezziniche. Il Brötz ci si azzuffa in un […]

Mark Dresser / Nicole Mitchell / Myra Meldford / Michael Dessen ‘Virtual Tour: A Reduced Carbon Footprint Concert Series’

(Pfmentum 2016) Nell’Aprile del 2013, un quartetto di improvvisatori/compositori statunitensi, ha congegnato un tour virtuale utilizzando le possibilità messe a disposizione da internet 2.0. Il tutto si traduce in un quartetto base in quel di San Diego (Dresser, contrabbasso, Mitchell, flauto, Meldford, piano, Dessen, trombone) che interagisce dal vivo con altri musicisti lontani migliaia di […]

Maja Osojnik ‘Let Them Grow’

(Rock Is Hell Records 2016) Il secondo album della slovena (di nascita, ma vive a Vienna) Maja Osojnik, è opera non accomodante che riesce a sfuggir alle secche di un settore (elettroacustica-noise) spesso avvitato su se stesso. Un doppio lp spigoloso e sensuale, che bilancia slanci soul post apocalisse, ingranaggi in movimento, silenzi, field recordings, […]

Simon Balestrazzi ‘Ghost Systems’

(Azoth 2016) Particelle rilucenti (di stridore da cinema per l’orecchio) in quasi immobile sospensione. Un collasso oltre lo strappo, della cruda materia esposta nel precedente “Asymmetric Warfare”. Un flusso ambientale affilato e stratificato “Ghost System”, che trae origine da riflessioni sul rapporto tempo/memoria. Organizzato come sorta di “Discreet Music” e personale omaggio al compositore americano […]

Gigi Masin / Alessandro Monti / Alessandro Pizzin ‘The Wind Collector / As Witness Our Hands’

(Diplodisc / Bear On The Moon / Explora 2016) Difficile parlare di un disco che alla sua uscita nel 1991 più di qualche ceffone dai compagni di piazza mi ha regalato. Persi dentro urgenze e ben altre grammature di carta vetrata, non posso certo biasimare chi sfanculava il mio proporre questa raccolta, i vent’anni son […]

Kocher / Manouach / Papageorgiou ‘Kocher / Manouach / Papageorgiou’

(Bruit 2016) Un creativo laminatoio di trame e grovigli acustici ripreso dal vivo nel 2013 ad Atene. Fisarmonica (lo svizzero Jonas Kocher), sax soprano e violino (i greci Ilan Manouach e Dimitri Papageorgiou), a scorrazzar liberamente in un panorama sonoro istantaneo. Introversioni a rasentar classicismi da compressione estrema, silenzi brulicanti di gesti su corpi strumento, […]

Peter Kuhn / Dave Sewelson / Gerald Cleaver / Larry Roland ‘Our Earth / Our World’

(Pfmentum 2016) La vita si presta a numerosi inciampi, scomparse temporanee e ritorni. Era l’inizio degli anni ottanta, la scena di New York accoglieva il talento del sassofonista/clarinettista Peter Kuhn, tutto sembrava girar per il meglio ma, l’aumento delle dipendenze e il successivo percorso di recupero, lo portavano a disconnettersi per un paio di decenni […]