(Boring Machines 2015) Lisergia cosmico dronante, cupa e descrittiva. Un riuscito split album quello assemblato dalle due entità. Che nella prima parte (Adamennon), si presenta come frinire elettroacustico (l’iniziale Manvantara), procede evocando spettri dark (black) ambient nella tensione gotica di Niranyagharba (con insistenze alla Broadrick) per poi scivolar nel buio fra segnali Morse digital/astrali e […]
Archivio Tag: Marco Carcasi
(Azoth 2015) Stati d’urgenza e d’emergenza, contemplati/trattati/esposti. A traballar come pugili suonati di fronte all’incontenibile flusso di filmati (e suoni) che opprime petto e testa. Pressione e pulsazioni, ansia e paranoia (in amplificazione e rapida propagazione). Gli istanti prima che la paura arrivi a saturare tutto e tutti. Avanzate e arretramenti, indistinguibili l’uno dall’altro. L’urto […]
(Old Bicycle Records 2015) Un atto d’amore nei confronti della propria città “Doropea”. Ai suoi crepuscoli e ai suoi scorci, dove occhio e animo si riconciliano. Rifugio accogliente per artisti e simbolo di speranza e nuove possibilità per la maggior parte degli altri (negli anni pre-crisi per lo più). Torino e i suoi fiumi, il […]
(Setola Di Maiale 2015) Rigorosa azione istantanea ripresa dal vivo al Locomotiv di Bologna nel Gennaio 2015. Sincronie, sgretolamenti e pigolante ornitologia applicata. Battute in solitaria, rattrappimenti e descrizioni surreali. Clarinetto/clarinetto basso, sax tenore/elettronica (scarna e deformante) per Riccardo Marogna (anche nel quartetto A.I.R.E. e nel trio Schrödinger Cat), Riccardo La Foresta a batteria e […]
(Presto Chango Records 2015) Quarto lp per gli indie olandesi Labasheeda. Dodici brani che intersecano grunge, post rock, e qualche grammo di folk. Di chitarroni, chitarrine, gentilezze assortite e sbrodi in un hard mimetizzato vagamente radiofonico. Tipo, una Courtney Love dimessa, alle prese con morbi da gioventù sonica dell’ultimo periodo (prima della chiusura baracca). Passa, […]
(Setola Di Maiale 2015) Screpolature impro mangiate dalla salsedine ed ampie panoramiche, tremolanti nella calura del primo pomeriggio. Qualcuno che canta e l’eco del lavoro manuale a giunger da lontano. Di sudore e bestie in movimento, campanacci al rintocco e legno in stridore. Il vento a sferzar dritto in faccia, ruvida meraviglia rarefatta. Una sessione […]
(Spettro Records 2015) Smeriglia quietamente via, belle porzioni di orecchio “Lo Studio Del Rettile”. Terza uscita per il progetto solista di Davide Marchi, nata come sonorizzazione per l’opera/installazione “Reverse”, dell’amico artista Edoardo Tresoldi. Il cuci e scuci, scorcia, allarga e riannoda della fase post, ci regala quattro tracce estese (Per Le Indecisioni Di Un Rettiliano […]
(Aut Records 2015) Debut album per il duo composto da Stefano Meucci e Andrea Giacchetti (insieme anche nei più bittosi The Clover). “Homoheterogeneity” raccoglie otto liquide scomposizioni/ricomposizioni fra input digitali ed emissioni acustiche. Suadenza e rarefazione, tra inceppi ritmico/organici sui quali s’infrangono corde luminose (Screws And Atoms Between The Toes), brume di folk albionico a […]
() Fra corde di contrabbasso che vibrano, grattugie elettriche, alienazioni di synth e furenti batoste Davis. Urti e spigoli, a puzzar di no wave e incaponimenti Frith, distese lisergico/carogne, secche stecche del contra di cui sopra e poi lune tonde e piene. Di pick up con grazia interrogati, oscillazioni ambientali, silenzi e ripiegamenti soffusi. Non […]
(Bunch Records 2014) Tensione, impeto e passione. Di slancio furente (La Via Dei Coccodrilli), in essenziale visione bianco e nero. Clarinetto basso e pianoforte (Alberto Collodel / Giovanni Mancuso), ripresi in ispirata azione istantanea nella Tesa 113 dell’Arsenale di Venezia, per un omaggio/propagazione dell’opera letteraria/visuale del polacco Bruno Schulz, assassinato nel Ghetto di Drohobycz per […]