Archivio Tag: Marco Carcasi

Michael Vlatkovich ‘Elasticity’

(Pfmentum 2015) Di nuovo il trombonista/compositore Michael Vlatkovich, di nuovo alle prese con i versi del poeta Mark Weber. Quel che riusciva piuttosto bene nel precedente incontro (“Multitudes Telepathic”) viene in “Elasticity”, passato ad un ingrasso che non giova affatto all’insieme. Trombone, voce declamante maschile, voce gorgheggiante femminile, sax tenore/clarinetto, piano e basso (oltre al […]

Chefkirk / Andrew Quitter ‘Kaiju Manifestos’

(Eh? 2015) Roba aguzza di quella che taglia, registrata ad Eugene nell’Oregon. Tra frenate digitali, spippolamenti alieni, distese di desolata paranoia, progressioni e inceppamenti d’ingegno homemade, l’arte del cesello feedback, il suono del nulla che riprocessa il nulla. Cinque stanze per cinque supplizi. In cupa sospensione (The Hedorah Strut), battuta/agguato (Spatial Surface), drone/oscillazione/ossidazione (Plastic Synthesis), […]

Anne F Jacques ‘Sable Ou Sel’

(Atrito-Afeito 2015) Due fluttuazioni di elettroacustica statica dal Canada. Meccanismi di produzione homemade che si accendono, ruminano, s’inceppano e ripartono, mics a contatto nel mezzo (o dentro). Un paio di volte mi alzo a controllar che non vi siano problemi all’impianto. Isolazionismo di matrice concreta o tappezzeria cigolante? Quel che penso a riguardo, sfocia greve […]

No Pair ‘Chaos And Order’

(Long Song Records 2014) Interessante opera “Chaos And Order” del quartetto No Pair. Sax tenore, chitarra elettrica e batteria, alle prese con le composizioni del clarinettista pugliese Francesco Chiapperini. Sei brani elastici ad intersecar visione jazz, asprezze rock e sezioni libere. Di molto settanta in alcuni frangenti (i saliscendi dell’iniziale EDAG, la conclusiva NoPair) in […]

Karoline Leblanc ‘The Aethernauts / Dust Model For An Imperceptible Time’

(Atrito-Afeito 2015) Tre lunghe composizioni dal Canada, penzolanti fra rintocchi drone music e ricerca elettroacustica. L’iniziale The Aethernauts, soundtrack per il corto di animazione omonimo del portoghese Frederico Penteado (visionabile su fpenteado.co.uk), a maggior tasso sfrigolante. Dust Model For An Imperceptible Time suddivisa in due movimenti (Alluvium e Moon Tinge), ad emetter cupe rifrazioni cosmiche, […]

Jacques Demierre And The Thirty Pianos Orchestra ‘The Thirty And One Pianos’

(Flexion Records 2014) Trenta pianoforti (+ quello del compositore e conduttore Jacques Demierre nella conclusiva Free Fight), ripresi dal vivo nel 2012 a Ginevra, durante la tre giorni della rassegna Cataclysme Piano. Quattro mareggiate impetuose, dove nel primo movimento si addizionano corde pizzicate e tasti percossi, procedendo poi come nebulosa armonica nel secondo movimento, che […]

Michael Vlatkovich Septet ‘Ask 7’

(pFmentum 2015) Ogni anno, se non incappo in tre o quattro uscite del trombonista/compositore Michael Vlatkovich, un poco mi preoccupo. Grazie a Dio “Ask 7”, mi conferma una buona tenuta dell’artista. Composizioni rilassate intrise di leggera e sospirante malinconia (la lunga Madam Why), a marciar con passo svelto da big band jazz (Missing C The […]

Woven Entity ‘Woven Entity’

(Babel Label 2015) Espansioni e contrazioni ritmiche, inarrestabili e spesso irresistibili, screpolature elettroniche, spiritualità jazz, evoluzioni dub memori del post punk. L’urto della cultura da club ed elevazioni rituali. Un quartetto da sballo quello intercettato dalla britannica Babel Label. Lascelle Gordon (percussioni/elettronica), fondatore dei Brand New Heavies, tour come dj con A Certain Ratio, batterista […]

Gary Rouzer ‘Studies And Observations Of Domestic Shrubbery’

(Eh? 2015) Quattro casalingate per violoncello, clarinetto e cartone. Da Washington Dc, Gary Rouzer, improvvisatore e sperimentatore, di solito alle prese con strumentazione homemade, elettronica, nastri e oggetti amplificati. In questo caso nudo e crudo, ci tiene a farci sapere che non vi sono elettronicherie né manipolazioni di sorta. Bene? Strusciamenti, raschiamenti e qualche allungo […]

Bad Jazz ‘Bad Dreams In The Night’

(Eh? 2015) Trio di impro elettroacustica da San Francisco. Tania Chen, Ben Salomon e l’ideatore/grande capo di Public Eyesore / Eh?, Bryan Day. Strumentazione homemade, feedback, percussioni metalliche, giocattoli elettronici e qualche intrusione di piano. Dieci livide movimentazioni notturne. Tra consunzione e ossidazione. Sferragliamenti e sfregamenti, gracchiare elettronico/disastrato, stringhe di Larsen. Tasti in sgocciolio ad […]