(Floppy Dischi 2018) Ciclicamente, in Italia, ci sono progetti che ambiziosamente puntano a rinnovare la canzone italiana applicando gli stilemi, più o meno “vintage”, dell’ “indie pop” internazionale – vorrei solo citare i sublimi Quartieri di “Zeno”, oramai quasi cinque anni fa – con esiti vari: i romagnoli Pulsatilla sono esponenti moderati di questa corrente, […]
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(Weyrd Son 2018) I Second Still avvolgono le orecchie dell’ascoltatore con un sound che deve molto, se non tutto, al post-punk/pop dei primi anni ’80. Per intenderci quello di Cure, Xmal Deutschland, Cocteau Twin, Asylum Party e Opera De Nuit. Con un mood nostalgico, ma con lo sguardo proteso in avanti il trio punto tutta […]
(Autoproduzione 2018) C’era piaciuta, un anno fa, la “Macedonia” del trio pugliese Buckingum Palace − Stefano Capoccia alla chitarra, Annalisa Vetrugno al basso, Clara Romita alla batteria: tutti e tre, più o meno, alle voci – che estremizzava i singulti chitarristici di un Egle Sommacal su ritmiche Fugazi e normalizzava i conati espressionistico/sperimentali dei Wolfango. […]
(Cooking Vinyl/Edel 2018) Progetto britannico di lignaggio più che buono – nel 2003 sono riusciti a piazzare una loro canzone nella top 5 UK – i Turin Brakes di Olly Knights and Gale Paridjanian, ai quali nel corso del tempo si sono aggiunti Rob Allum and Eddie Myer, presentano la loro ottava raccolta “Invisible Storm”. […]
(To Lose La Track/Community/Stiff Slack 2018) Gli Hikes sono un trio texano di Austin dediti a miscelare math, folk ed emo. In questo 12’, il trio ha pubblicato quattro brani, caratterizzati dai tanti cambi di registro stilistico. Il disco parte con il post rock morbido, che sconfina nel prog di Grandad. A seguire […]
(Bomba Dischi/Universal 2017) Oramai in giro da quasi venti anni, il progetto Amari ha toccato picchi importanti sia qualitativi che quantitativi – le raccolte “Gamera” del 2003 e “Gran Master Mogol” del 2005 – senza assurgere al successo “popolare” definitivo, forse per la natura scanzonata e “laterale” del “trio motore” Dariella, Pasta e Cero (non […]
(La Tempesta International/Fresh YO! 2017) Tra sgocciolamenti elettronici (cfr. Brothers o Disquietude) e sound giamaicano 2.1 (How About U, che ospita Davide Shorty), Lorenzo Nada alias Godblesscomputers in questo assai robusto “Solchi” – sedici brani – “trappeggia”. ma non traccheggia (l’Autotune di Just Slow Down). Raffinato nel creare atmosfere “piacione” ma non sbracate (elegante Francesca […]
(Dreamingorilla Records/Entes Anomicos/È un brutto posto dove vivere 2017) Fa un certo piacere scoprire che ci siano in giro musicisti ancora amanti di un (indie) rock teso e nervoso, come degli U2 prima maniera trasportati al tempo dei Cranberries (cfr. l’irlandese We Loved): i cinque cesenati So Long amano assai certo “brit pop” (e i […]
(Weyrd Son Records 2017) Irruente e pestone rock addizionato da elettronica e campionamenti, nella migliore accezione dei termini (cfr. Duna): ciò in estrema, sommaria sintesi propongono i belgi Thot in “Fleuve”. Rispetto ad altri compatrioti, in questi nove brani troviamo più ricerca dell’“anthem” e meno rifugio nel “cold” (esemplificativa l’innodica Vltava); forse perché i loro […]
(Tsunami Station/Goodfellas 2017) Perso, tra qualche parte, tra la via Appia e il West (cfr.Grigio perla), il cantautore tivolino Von Datty mastica Tiromancino e Giant Sand (Prima ninna nanna sulla terra) per poi sputare un Max Pezzali adulto (cfr. Profumo, con la voce ospite di Sarah Moon), un primo Vasco Rossi laterale, un Venditti senza […]